Il chitosano è un derivato della chitina, uno dei carboidrati più abbondanti in natura. Si ottiene per estrazione dall'esoscheletro delle pareti cellulari
dei crostacei o dei funghi e si contraddistingue per la sua decisa capacità di attivare il sistema immunitario delle piante, aumentando la resistenza agli
attacchi dei patogeni e favorendo un minor impiego di altri agrofarmaci convenzionali. Agisce ispessendo i tessuti e le pareti cellulari dei vegetali,
attivando la produzione di composti quali le fitoalessine e gli enzimi idrolitici dalla spiccata azione antifungina e antibatterica.
Chitosano è impiegabile su numerose colture, per la concia dei semi e per il trattamento dei bulbi alla germinazione.
Il preparato va distribuito uniformemente, con un’accurata bagnatura della superficie. Si consigliano applicazioni a basso e medio volume (400-800 l/ha) ad intervalli regolari. Una volta diluito in acqua deve essere utilizzato nell’arco di 24 ore.
Attenzione:i dati riportati sono indicativi. Il prodotto va impiegato in conformità alle condizioni specifiche
contenute nelle conclusioni della relazione di esame sul Chitosan hydrochloride (SANCO/12388/2013), in particolare le relative
appendici I e II.
Conservare a temperatura compresa tra 4°C e 25°C nella sua confezione originale ben chiusa al riparo da luce e umidità.
L’utilizzatore assume ogni responsabilità per l’errata manipolazione, applicazione e conservazione del prodotto.